Inps, a rischio quota 100

Fisco

Intoppi su nomine, Verbaro rinuncia

una settimana dalla firma del decreto interministeriale per la nomina del commissario e del vicecommissario l’Inpsnon ha ancora, nei fatti, una rappresentanza legale. Nelle ultime ore si è appreso che Francesco Verbaro, scelto per il ruolo di vicecommissario – quanto meno a tempo in vista dell’insediamento del presidente, di un vice e del nuovo Consiglio di amministrazione – ha un vincolo di inconferibilità d’incarico. Alla fine, Verbaro ha rinunciato, sia per ragioni di incompatibilità che personali. E, per il sostituto, è tornato a circolare il nome di Mauro Nori. La norma che stoppa il suo nome è contenuta nel Dlgs 165/2001 (articolo 53) laddove si esclude la possibilità di essere nominati alla guida di enti a soggetti che negli ultimi due anni abbiano avuto rapporti di collaborazione o consulenza con organizzazioni sindacali, partiti o organismi che fanno capo alle parti sociali. E Verbaro, ex segretario generale al ministero del Lavoro ai tempi di Maurizio Sacconi, nella sua attività professionale e consulenziale ricade proprio in questa circostanza, visto che ha avuto e ha ancora rapporti, tra gli altri, con Formatemp, Adepp, diverse casse previdenziali privatizzate e Assolavoro. Il governo sta studiando una soluzione tecnica, che potrebbe arrivare con un emendamento al decretone nel corso dell’esame alla Camera, laddove oltre a definire ruoli e funzioni del vicepresidente si introdurrebbero anche alcune deroghe sul divieto di incarichi a pensionati o dipendenti pubblici. Ma se questa fosse la strada, bisognerebbe aspettare fine marzo, con la conversione in legge del testo, un tempo troppo lungo per lasciare l’Inps, proprio in questa delicata fase di attuazione del reddito di cittadinanza e di quota 100, senza un rappresentate con potere di firma.

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